Granada, Nicaragua/La poesia entierra la violenza

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La piazza di Granada al mattino

Al mattino, uova e gallo pinto e succo di melone.

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Foto di gruppo con poeti
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Poeta al lavoro sui gradini della chiesa di San Francesco

Sui gradini della chiesa di San Francesco, i poeti tornano bambini e tenerli tutti assieme per la foto non è cosa facile.

Chiesa di San Francesco
Chiesa di San Francesco

Un Cristo con riccioli, uno strano santo seduto in un angolo della chiesa, mercoledì delle ceneri, il prete segna la fronte con cenere delle palme benedette. ‘Sei polvere…’.

Le chiese sono di stucco, di gesso, spoglie, con statue naif e sovvracariche

Firenze secondo un pittore messicano
Firenze secondo un pittore messicano

La visione di Firenze di un pittore messicano

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Nello studio di un avvocato pubblico
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I portici della piazza
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Turisti nel chiostro di San Francesco

Josè Maria mi spiega: ‘E’ la fotosintesi. Aria, ambiente, sole. E’ un’intemperia. Questa è la poesia in Nicaragua. Un festival di poesia come questo non è possibile in altri paesi del centroamerica’. E se lo dice un poeta del Costarica

Hostal de los poetas, vicino al lago. Qui scrisse i suoi poemi Joaquin Passos.

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Il cammino dei poeti (un indiano, due cileni, una nicaraguense)
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Un poeta australiano

Sono matti. Sono imprenscindibili. Ellos sono los imprescindibles, mi dice un poeta spagnolo. Bertolt a queste latitudini. E lui pensa ai poeti nicaraguensi.

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Carnevale poetico per le strade di Granada. La sfilata del Carnevale è il funerale della violenza. Contro il tempo e contro le donne.

Los Diablitos
Los Diablitos

Cammino con i diablitos, mi incanto con le ragazze dagli occhi che sorridono sotto il sole, ballo con Blanca in corteo plurisex di san Roque, mi punta il sedere sul ventre e balliamo fra la folla felice. Sto facendo il viejito? Si, temo di sì. Il ballo è erotico, il carnevale è erotico, la musica da chiesa è erotica.

I ragazzini di strada vendono cavallette di palma e si fanno rincorrere dai diavoli del Cartel

Le maschere nere
Le maschere nere

 

Gioconda non mi fila nemmeno un po’. Recita la sua poesia, bella e altera, e se ne va. Mi dice che già stasera andrà via, che venerdì è in Messico e mi dà una pacca sulle spalle. Troppo veloce per me. Mi accontento dei suoi libri.

Raspados
Raspados

Gioconda legge sull’altana del poesia-carro. Un ragazzo non si distrae e continua a grattare il ghiaccio per la grattachecca. Incrociamo lo sguardo. Non cambia espressione. La poesia e i lavori di strada.

Garibaldi
Garibaldi

In una calle dietro la cattedrale, appare, accanto a CristoTV, il ricordo di Garibaldi. Visse anche qui. Nel 1851. In un secolo senza aerei.

La protesta contro il Canale
La protesta contro il Canale

Dodici ragazzi protestano contro il Canale. Hanno coraggio. Citano Ernesto Cardenal, monaco e poeta: ‘Il mondo deve sapere…’. Da più di un secolo, il Canale ha attirato le avidità del mondo arricchito. Cento anni fa, gli Stati Uniti. Oggi, i cinesi.

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Blanca

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Sponde del lago. Lago Nicaragua. Mar Dulce. Lago Cocibalco. Acque grigie, il cielo allarga il cuore. Qui sono già stato, Trentaquattro anni fa. Giuro che quella è la casa dove ho dormito. Ci sono due palme. Arriva la sfilata, il carro funebre, i poeti, i carnevali dei paesi. E, alla fine, si entierra (bella palabra, migliore di seppellisce) la violenza del tempo e la violenza contro le donne.

Entierro
Entierro

Viva la poesia, viva la libertà, viva il Nicaragua.

I poeti hanno privilegi. La birra Tona, a esempio. Dopo un cammino di tre ore sarebbe benedetta, ma sta solo sul palco. Un passaggio in bus per tornare in città. Le mie gambe lo reclamano. Vado a piedi. E ho una ricompensa. I poeti si perdono il pollo fritto, los maduros, la yucca e il riso della donna davanti alla chiesa di Guadalupe. Sono felici anche i cani che io mi sia fermato qui.

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La banda
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Ruben
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Poeta sloveno
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Poetessa libanese
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Bienvenidos

 

Sul Nuevo Diario leggo la felicità degli albergatori e dei commercianti per la poesia. Facciamo affari, almeno cinque volte di più, dicono. E non è più gente con la zaino. Fanno i conti in tasca, 50/60 dollari al giorno. Cento negozi in più grazie alla poesia. 110 hotel, 103 ristoranti, 40 carrozze… 116mila abitanti, Granada.

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Granada

Due vecchi (la mia età) mi dicono di aver venti poesie nel computer. Non le pubblichiamo, ma le scriviamo, le leggiamo fra noi. Una ragazza, venti anni, mi dice che lei le poesie le ha sul quaderno. Le legge fra sé e sé. Josè Domingo, uomo poverissimo, mi legge la sua poesia dedicata alla musica.

Coca-cola
Coca-cola

I ragazzi delle scuole si spintonano per aver le firme dei poeti

Ruben
Ruben

Alla fine risalgo la Calzada e il sole tramonta sul faccione di Ruben Darìo, il poeta del Nicaragua.

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Un pensiero su “Granada, Nicaragua/La poesia entierra la violenza

  • 28 Febbraio 2015 in 0:42
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    NON POSSO FARE A MENO DI COMMENTARE LA BELLEZZA DI QUESTE FOTO, IN PARTICOLARE , IL

    POETA AL LAVORO SUI GRADINI DELLA CHIESA ,SEMBRA TI TOCCARLO !

    UN SALUTO ,DALL’ALTRO CAPO DELL’OCEANO.

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