Ritorno ad Alessandria del Carretto. Oramai conosco i volti. Degli uomini e delle donne. Scopro sempre qualcosa di nuovo. Non parlo la lingua e questo è una mutilazione, ma mi illudo di sapere dei fili che uniscono i paesani. E anche di quelli che li dividono. Seguo ancora gli alberi. In queste montagne, fra Pollino e Dolomiti Lucane, gli alberi viaggiano. So dove vanno. Ma ogni volta mi sorprendono. La festa cambia, i Maggi cambiano. Ma c’è un uno strano legaccio che non è fatto di corda, ma di sentimenti che non sappiamo raccontare. E’ una sensazione. Per un giorno, la comunità è comunità. Guarda con diffidenza chi si intrufola, ma poi offre vino e formaggio, fa entrare nelle cantine, suona l’organetto per te. E allora possiamo credere che una comunità provvisoria abbia con se un senso di leggera eternità.
Il paese, dall’alto. Vorrei conoscere la sua lingua. Per poterlo raccontare. ‘C’è un negozio di alimentari, tre bar, una macelleria…’Arrivo a Spinazzetto assieme a Giovanni. Non c’è ancora nessuno. Giovanni sa cosa fare e va in cerca di fascine, io guardo l’albero nudo…’Arrivano i paesani. Dicono di essere in pochi. Ci sono molti forestieri. Si scaldano le torte, si prova la resistenza delle tire
No, ci vorrebbe davvero la lingua. Per scrivere ciò che Peppino grida quando tutto è pronto: ‘Andiamocene…’
E’ già ora del mangiare. Vino nei bicchieri piccoli. Si taglia il pane tenendo la forma appoggiata al petto. Le pietre sono tavoli, tovaglia sull’erba
Nessuno sembra dare l’ordine. Si riparte. Tutto qui. I cristiani grandi gridano e se la prendono con i ragazzi di fuori che fanno casino
A un certo punto appare il cammino. La montagna verso il mare non ha alberin’a botterell, jamm’. Me lo faccio scrivere, ricopio con difficoltà. Altro che bottarellaLa guida della pita. Riconosco gli uomini. Li ho visto nei video degli anni passati. Stanno lì e fanno timone e forzaIl mistero della cima. Nemmeno quest’anno hanno voluto svelarmelo
Poi, a buio, al paese. L’ultima musica. ‘Un tempo si arrivava con il sole’Tirare nella notte, verso il paese. Qui ci vorrebbero quelli bravi
Alla finestra, mentre passa l’albero
Incastri di pali, scale e forche per alzare l’alberoSpecchio e affresco sui muri. Dove guardare? Dov’è la realtà e il sogno?Donne, anziani, ragazzi dai capelli raspati: di fronte al SantoZi’ Gatto diventa banditore quest’anno e indossa il velluto, cucito a Terranova
Poi è Alessandro, con le braccia coperte di pece e il velluto come pantaloni a salireLe zampogne del Pollino provano a fare colonna sonora
L’albero è troppo veloce, trova il vuota, cade a terra un’altra volta, tutto in un giorno
Non sei cambiata e trovarsi di fronte all’albero è stato (quasi) normale…se cerchi storie di cibo, qua ne trovi (ne trovi ovunque, è vero).
Facciamo una non-rivista che si chiama Erodoto108, dacci un’occhiata se ti va, è fatta come se fosse di carta, ma sta sul web, assieme a un blog e a fb. http://www.erodoto108.com. La rivista esce ogni tre mesi e il numero 8 era sul cibo…torna ad Alessandria per seguire tutta la festa…e per Pentecoste, siamo ad Accettura…dolomiti lucane…un abbraccio
Ciao! Ci siamo conosciuti alla festa dell’albero davanti alla ciambotta apparecchiata sul pianale del Pick Up! Sono di Livorno ma sono venuto in Calabria nel 1986 e non l’ho più lasciata!! Bella……vero???
Ciao…ricordo la ciambotta…e l’aria livornese…spero che avremo altre occasioni. Io, per un tempo, starò a Matera…lascia tracce…per ora inseguo alberi, e quindi il prossimo rito arboreo ad Accettura, Dolomiti Lucane…
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Ma chi sei ? salgano te fa una sega
Cioè Salgado, te fa ‘na sega
Non sei cambiata e trovarsi di fronte all’albero è stato (quasi) normale…se cerchi storie di cibo, qua ne trovi (ne trovi ovunque, è vero).
Facciamo una non-rivista che si chiama Erodoto108, dacci un’occhiata se ti va, è fatta come se fosse di carta, ma sta sul web, assieme a un blog e a fb. http://www.erodoto108.com. La rivista esce ogni tre mesi e il numero 8 era sul cibo…torna ad Alessandria per seguire tutta la festa…e per Pentecoste, siamo ad Accettura…dolomiti lucane…un abbraccio
Ciao! Ci siamo conosciuti alla festa dell’albero davanti alla ciambotta apparecchiata sul pianale del Pick Up! Sono di Livorno ma sono venuto in Calabria nel 1986 e non l’ho più lasciata!! Bella……vero???
Ciao…ricordo la ciambotta…e l’aria livornese…spero che avremo altre occasioni. Io, per un tempo, starò a Matera…lascia tracce…per ora inseguo alberi, e quindi il prossimo rito arboreo ad Accettura, Dolomiti Lucane…