…..Guardo a bocca aperta questa ondata di ragazzi. Felici, eccitati, sopra le righe. Trascinano verso valle la ‘Cima’, un agrifoglio alto dieci metri, appena tagliato nella foresta di Gallipoli-Cognato. Stanno correndo dall’alba, si sono arrampicati sui crinali di una montagna inerpicandosi per sentieri e scivolando in dirupi scoscesi. Sapevano dove andare. Un mese prima avevano già scelto l’albero da tagliare, ma il luogo era conosciuto solo da chi ha guidato questo sorprendente corteo dei boschi. Alla fine, boscaioli esperti si sono contesi l’accetta e hanno tagliato, come un sacrificio rituale, l’agrifoglio ‘eletto’, il più bello, il più frondoso. Poi, decine e decine di ragazzi se lo sono caricato sulle spalle e sono ridiscesi, a rotta di collo, dalla montagna. Un cammino a passo di carica. Sono incespicati, baraonda splendida e sgangherata, lungo i tornanti del vallone della Salandrella. L’albero ha ondeggiato come una barca in mezzo alla tempesta. Urla di giubilo da ogni dove, vino che scorre a garganella da piccole botti di legno, barriti di zampogne e canti nell’aria. Donne con grandi ceste in mano che offrono zeppole fritte. E, ora che è il sole sta scomparendo dietro le montagne delle Manche, questa folle processione, dopo una marcia di venti chilometri, sta arrivando in paese. Là dove avverrà il matrimonio.
Nel giorno della Pentecoste di Accettura bisogna avere il dono dell’ubiquità. Gli uomini ‘saggi’, i massari, i boscaioli vecchi di esperienza, i bovari taciturni sono da tutt’altra parte: si sono ritrovati, al mattino presto, fra i grandi alberi della foresta di Montepiano. Sono lontani dai boschi caotici dove è stato tagliato il leggero agrifoglio. Qui siamo a oriente di Accettura, qui gli alberi sono possenti come colonne greche. Il cerro, destinato a diventare il ‘Maggio’, è stato già tagliato nel giorno dell’Ascensione. A mano. Con grandi seghe. Oggi, cinque domeniche dopo Pasqua, deve essere trasportato in paese: lui è lo sposo, mentre l’agrifoglio in spalla ai ragazzi è la sposa in questo straordinario culto arboreo, impressionante rito di fertilità, festa pagana e religiosa che fa ammattire di felicità la gente di questo angolo solitario della Basilicata…